Vivo e Coscienza
Il progetto di Veggetti riporta alla vita quello che fu il ‘balletto-cantata’ Vivo e Coscienza di Pier Paolo Pasolini. Scritto negli anni ’60 ed incompiuto, avrebbe avuto la Biennale di Venezia come destinazione, in una collaborazione con il compositore Bruno Maderna e l’attrice Laura Betti.
Pasolini propone uno schema dove l’opposizione tra vita e coscienza è incarnata da due personaggi antagonisti (appunto Vivo e Coscienza) e li collega a periodi storici diversi: Seicento, Rivoluzione Francese, Fascismo, Resistenza.
Veggetti con gli allievi di Teatrodanza della Scuola Paolo Grassi di Milano, fa rivivere quest’opera articolandola in quattro “danze” o “quadri” che hanno per tema gli eventi di ogni periodo storico.
I protagonisti, Vivo e Coscienza, si cercano e si sfiorano tra una folla di personaggi ma il destino ogni volta li divide. Cercano l’incontro, il contatto, forse il bacio. Attorno a loro una selva di gesti, mani, piedi ed un labirinto di ostacoli composti da relitti domestici: assi, tavoli e porte. I personaggi rappresentano l’eterno dissidio tra condizione umana e memoria. Su di loro gravano il peso della storia ma anche il desiderio di intimità familiare e il rapporto con la figura paterna.
Alla danza si aggiunge la partitura musicale del compositore Paolo Aralla che fa da cornice alla coreografia. Rielaborando materiali sonori di epoche diverse, riesce a spaziare dalla musica del ‘600 sino alla cultura popolare del dopoguerra. Colpisce l’inserimento del canto distorto di Domenico Modugno in “Cosa sono le nuvole”.
Elemento importantissimo è la voce di Francesco Leonetti, poeta e amico personale di Pasolini nonché attore in alcuni suoi film, che emoziona e rende ‘topici’ alcuni momenti. Ultimo elemento acustico è rappresentato da un progetto sonoro che esplora la captazione del movimento: i danzatori, battendo sui tavoli, azionano dispositivi audio trasformando il movimento in suono.
Lo spettacolo alla fine risulta un’interpretazione potente e drammatica. I danzatori passano dal registro violento di lotta/azione a quello sentimentale di memoria/amore. Luci e colori sono minimali, per rendere ancora più d’effetto il movimento ed il suono, che rimbombano e trascinano letteralmente lo spettatore all’interno della storia.
Per maggiori informazioni: Fabbrica Europa
Lo spettacolo è andato in scena il 28 maggio 2015 al Teatro Cantiere Florida (FI) all’interno del festival Fabbrica Europa.