Ubu Roi
Luce fioca, figure vestite di bianco avanzano su una scena spoglia, in cui l’unico oggetto presente è un legno. Vi si siedono e generano dei suoni, amplificati da un microfono su una canna-bastone sorretto da un Pinocchio, maestro d’orchestra.
Poi, la scena s’illumina divenendo un foglio bianco, su cui dipingere le dinamiche in due atti di un racconto grottesco all’Hellzapoppin. Lo spettacolo appartiene al ciclo di Ubu, rappresentandone la prima parte scritta da Alfred Jarry e portata in scena per la prima volta nel 1896.
Si racconta la storia di Padre Ubu, «capitano dei dragoni, officiale di fiducia di re Venceslao, decorato con l’ordine dell’aquila rossa di Polonia, ex re d’Aragona, conte di Sandomir», e di Madre Ubu, i quali decidono di uccidere il Re Venceslao e impadronirsi così del trono per poi uccidere i nobili e tutti coloro che l’avevano appoggiato. L’unica minaccia all’ordito piano proviene dal principe Bugrelao, figlio di Re Venceslao, imprudentemente risparmiato, che vuole riconquistare il trono del defunto padre.
Lo sfondo neutro, indefinito, astratto, è un bell’espediente su cui il regista Latini inserisce figure con il volto coperto da maschere impersonali, simili a marionette, pochi oggetti di scena, che suggeriscono anziché rappresentare, perfettamente in linea con la poetica simbolista di Jarry.
Il testo è un punto di partenza per un gioco scenico di rimandi ad altri testi o ad altri personaggi, è un terreno vergine dove può accadere di tutto. La struttura, che riprende temi comuni a molti drammi come il complotto contro il re, la presa del potere, l’assassinio o la fuga della famiglia reale, l’esercizio tirannico del potere, prende corpo e consistenza in una farsa carnevalesca dove i costumi e le luci sono il punto di forza.
Così pure la trama perde importanza di fronte a situazioni dall’accennata comicità e assurdità, lasciando spazio a quei brevi ma decisivi intarsi shakespeariani del pinocchiesco Latini, osservatore e attore universale.
Per maggiori informazioni: Compagnia Fortebraccio Teatro | Teatro Sala Fontana
Lo spettacolo è andato in scena dal 12 al 16 ottobre 2016 presso il Teatro Sala Fontana di Milano ed è in programmazione dal 15 al 19 novembre 2016 presso il Teatro Rifredi di Firenze.