Noli me tangere
Noli me tangere esprime il tabù del contatto, il rifiuto di qualsiasi relazione diretta. La frase fu attribuita a Gesù, il quale l’avrebbe rivolta a Maria Maddalena subito dopo la resurrezione (nel Vangelo secondo Giovanni).
In questo spettacolo si vuole parlare proprio di Maddalena, non tanto del personaggio biblico, ma della Donna Maddalena, cercando di esplorarne il mondo e il percorso interiore che appartengono ad ognuno di noi.
Figlia, amante, madre: tutte le figure femminili sono racchiuse nella sua personalità ed essa diventa metafora di tutte le donne. La sua esistenza è segnata dall’amore, passa per la sofferenza del rifiuto e giunge infine alla redenzione.
Sulla scena ci sono pochi elementi: un telo rosso, dei sacchetti della nettezza, una sedia rovesciata, il tutto buttato disordinatamente come se fosse una discarica. Tre corpi di donne abbandonati a terra, mentre una quarta dispersa che vaga alla ricerca di qualcosa (forse di se stessa?). Quando i corpi si animano, inizia il monologo. La danza si fonde con la parola.
Gesti talvolta iperbolici completano testi lirici e graffianti. Le parole sono prese in prestito da opere varie, dal biblico Cantico dei Cantici ai postmoderni Tool. Poi la scena cambia: la donna celebra se stessa e si offre come Amore. Il suo dono però viene scambiato per peccato e rifiutato.
Le molte simbologie vengono introdotte in scena sotto forma di oggetti: i trucchi, la mela, il telo rosso. La danza adesso si tinge di disperazione: i corpi girano e si torcono su loro stessi. Da qui e attraverso la nebbia dello smarrimento inizia un viaggio all’inseguimento della propria interezza. Le figure diventano infine leggere e volatili e sembrano astrarsi dal mondo reale.
“Ero persa con lo sguardo all’orizzonte e tutto appariva uguale, poi ho scoperto una rosa”.
L’incontro di queste quattro figure femminili dà vita a tematiche che si intrecciano creando situazioni e relazioni umane. Danza e parola diventano quindi metafora della memoria. Nel monologo finale infatti è proprio Maria di Magdala (ovvero Maddalena) che parla, svelando la sua identità e raccontandosi in prima persona.
Per maggiori informazioni: Istmo Danza una produzione: Associazione Arseniko
Lo spettacolo è andato in scena il 28 febbraio 2015 al Teatro Cantiere Florida a Firenze.