Mozart ovvero il Re scoreggione
[scritto, diretto ed interpretato da Corrado Accordino | assistente alla regia Valentina Paiano | scene e costumi Maria Chiara Vitali | produzione La Danza Immobile]
Buio. Cinque dita che solleticano l’aria. Musica. Attacca così il Mozart della compagnia “La Danza Immobile”, diretto ed interpretato da Corrado Accordino che, con assistente alla regia Valentina Paiano, coglie la sfida di raccontare un personaggio così noto al grande pubblico, senza cadere nella pedanteria filologica o in facili stereotipi.Il regista porta in scena il suo personale vissuto di adolescente metallaro travolto dal rivoluzionario ascolto del “Requiem” di Mozart: l’epifania del vero rock. Divenuto correttore di bozze, il ragazzo si trova di fronte ad un saggio sul suo beniamino. Una virgola dopo l’altra, arriva a sovvertire il senso di due interi capitoli in nome di quella leggerezza che, impalpabile soffio, dirotta lontano l’autocommiserazione nei momenti di smarrimento.
La musica di Mozart è un inno alla vita. Sempre. Senza cedimenti, nonostante tutto. Ed è proprio schivando tutto ciò che poteva essere tralasciato che la drammaturgia concentra la sua riflessione sul senso del fare arte.L’artista è colui che riesce a recuperare lo stato di meraviglia dell’infanzia in modo consapevole grazie alla dirompente energia creativa che amplifica lo spazio del suo continuo stupore. Mozart, genio unico ed universale, abbraccia tutto e tutti e, trascendendo ogni confine, si nutre di quanto lo circonda, restituendolo al mondo come una nuova, strabiliante scoperta. Tanto studiato quanto inspiegabile, il genio di Mozart catalizza le contraddizioni, risolvendole nella coesistenza di sublime e scurrile, come evidenzia il titolo dello spettacolo con l’ irriverente epiteto niente affatto regale.Il re di Corrado Accordino si muove tra veli appesi ed annodati fra loro in una partitura resa casuale dall’aria di un ventilatore: lo spazio si anima al suono della musica, che scosta i panneggi come un nuovo personaggio che guadagna la scena. La scenografia di Maria Chiara Vitali, permeabile alla percezione di mondi indefiniti, interagisce felicemente con un costume ricercato, curato nei dettagli e sfaccettato in sfumature che narrano la complessità del compositore.
Lo stesso Mozart scrive della sua musica: ” è una via di mezzo tra il troppo difficile e il troppo facile. [ … ]. Qui e là solo gli intenditori possono ricavarne soddisfazione, ma anche i non intenditori proveranno piacere pur non sapendo perché. ” Intenditore o meno, lo spettatore, uscendo dalla sala, si porterà dietro il desiderio di riascoltarlo ancora. Magari nella penombra. Muovendo le dita sulla tastiera dell’immaginazione.
Lo spettacolo è andato in scena al Teatro Binario 7 di Monza dal 16 al 19 Maggio 2013.
Articolo e Fotografie a cura di: Anna Laviosa