Les pêcheurs de perles
Il Teatro Regio di Parma, in coproduzione con il Teatro Comunale di Modena su allestimento del Teatro Verdi di Trieste, mette in scena, come ultimo titolo della sua interessante stagione operistica, il capolavoro del compositore francese Georges Bizet: Les pêcheurs de perles.
Quest’opera dagli affascinanti tratti esotici viene commissionata a Bizet nel 1863 da Léon Carvalho, Direttore del Théatre Lyrique di Parigi e va in scena nel settembre dello stesso anno. Purtroppo l’opera non viene apprezzata dalla critica e conosce il successo solo nel 1893, una volta presentata in lingua italiana all’Esposizione Universale.
La prima de Les pêcheurs de perles a Parma viene messa in scena la sera di Natale del 1890, per poi tornare sul palcoscenico del Regio nella stagione lirica 1958-59 e successivamente per l’anniversario dei 150 anni del Teatro.
Un immaginario Oriente, qui rappresentato dall’isola di Ceylon, fa da sfondo ad un tipico triangolo amoroso che vede contrapporsi il pescatore Nadir ed il capo tribù Zurga, legati da un’antica amicizia ed innamorati della stessa donna, Leïla, una sacerdotessa, combattuta tra le ragioni del cuore ed il giuramento religioso.
Les Pêcheurs de perles vede la luce in un momento storico particolare contrapponendosi ai fasti ed alle grandi scene corali del grand-opéra del suo tempo e segue l’avviarsi di quella nuova stagione del melodramma intimo e sentimentale di cui il Théatre Lyrique di Parigi è portatore. Infatti, sul palcoscenico, oltre al coro di pescatori e ai danzatori, si conta la presenza di soli quattro personaggi, dei quali tre protagonisti.
I ruoli dei protagonisti sono rispettivamente interpretati dai tenori Dmitry Korchak e Jesús León, che si avvicendano nella parte di Nadir nelle varie repliche, dal baritono Vincenzo Taormina nella parte di Zurga, da Luca Dall’Amico nel ruolo del sacerdote Nurabad e dal soprano Nino Machaidze, cantante georgiana che sta seguendo una brillante carriera nei più grandi teatri a livello mondiale.
La direzione musicale è affidata ad uno dei più grandi esperti del repertorio operistico francese, Patrick Fournillier, direttore musicale della Filarmonica Arturo Toscanini.
La regia è firmata da Fabio Sparvoli che ci racconta che: “Non si deve dimenticare che quest’opera nasce nell’apogeo del grand-opéra, alla vigilia della seconda rivoluzione industriale e dell’Esposizione parigina del 1889, che segnano la nascita di un nuovo mondo che spazzerà presto il recente passato”.
Proprio per questo la sua suggestiva messa in scena è pervasa da un senso di abbandono e disfacimento, rappresentazione della rinascita che ha fatto spazio al Novecento. Il regista continua così: “non a caso un grande fuoco, simbolo di antiche ritualità e allo stesso tempo di purificazione, lo cancellerà per lanciare, nell’alba del nuovo secolo, l’uomo nuovo.”
Per maggiori informazioni: Teatro Regio di Parma
Lo spettacolo è andato in scena il 25, 31 Marzo e il 2,4,6 Aprile 2014 al Teatro Regio di Parma. Lo spettacolo è in scena il 13 e 15 Aprile 2014 al Teatro Comunale di Modena.
Crediti dello spettacolo “Opera lirica in tre atti | Libretto di Eugène Cormon e Michel Carré | Musica: Georges Bizet | Personaggi ed Interpreti: Leïla – Nino Machaidze, Nadir – Dmitry Korchak e Jesús León (31 Marzo), Zurga -Vincenzo Taormina, Nourabad – Luca Dall’Amico | Maestro concertatore e direttore: Patrick Fournillier | Regia: Fabio Sparvoli | Scene: Giorgio Ricchelli | Costumi: Alessandra Torella | Luci: Jacopo Pantani | Coreografie: Anna Rita Pasculli | Maestro del coro: Martino Faggiani | Coro del Teatro Regio di Parma | Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna | Allestimento: Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste | Coproduzione: Fondazione Teatro Regio di Parma e Fondazione Teatro Comunale di Modena | Rappresentazione del 6 Aprile 2014″
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