Le allegre comari di Windsor
di WIlliam Shakespeare. Produzione: Quelli di Grock. Regia: Valeria Cavalli, Claudio Intropido. Assistente regia: Daniela Quarta. Attori: Giulia Bacchetta, Fernanda Calati, Pietro de Pascalis, Cristina Liparoto, Marco Oliva, Andrea Robbiano, Elisa Rossetti, Simone Severgnini, Max Zatta. Musiche e canzoni: Gipo Gurrado. Costumi: Anna Bertolotti. Assistente costumi: Stefania Coretti, Sanne Oostervink. Scene e luci: Claudio Intropido. Realizzazione scene: Walter Intropido, Betty Pajoro, Marco Pernici.
Un paesino inglese, una serie di famiglie nobili moraliste e un eroe decaduto: questi gli elementi chiave della commedia shakespeariana Le Allegre Comari di Windsor, commedia ancora incredibilmente attuale nonostante scritta quattrocento anni or sono.
Motore di tutta la vicenda è l’immensa voglia dei suoi personaggi di chiacchierare alle spalle degli altri, di praticare quell’arte del pettegolezzo in grado di salvarli dalla noia della piccola realtà che li circonda e li spinge ad agire in maniera anche crudele in nome di una giustizia e di un moralismo di cui dicono farsi portavoce.
Il tutto in un clima di gioioso scherzo, quasi infantile, che realizza l’allegria del titolo sottolineata inoltre dalle canzoni cantate dai personaggi nei momenti in cui il pettegolezzo prende il sopravvento sulla normale chiacchierata. La scena si fa spesso caricaturale e alla fine non ci stupisce più vedere persone di alto rango ridursi a sciocche dispensatrici di cattiveria gratuita.
Nel finale una possibilità di redenzione è sfiorata, ma l’impossibilità di mutamento, sottolineata per tutto lo spettacolo da un trucco statuario nei toni di grigio e bianco oltre che da movenze composte e rigide, per l’ennesima volta si riconferma. E nel paese in cui tutti credono di rivestire un ruolo sociale di rilievo la figura che infine si conferma più ragguardevole non è altro che l’ipocrisia.
Articolo: Sissi Decorato
Fotografie: Camilla Cerea