La lettera
Sul palcoscenico un tavolo, una sedia, pochi oggetti di scena. Nessuna scenografia, musica assente, solo luci fisse e sfondo nero.
Un uomo entra in scena, si siede a un tavolo, beve del vino che sputa, guarda la foto della nonna e scrive una lettera. La imbusta, mette il francobollo e sta per uscire quando gli viene il dubbio che nella penna non ci sia inchiostro. Dopo aver controllato e constatato di non aver scritto niente, esce, deluso. Ma è solo l’inizio, l’incipit in cui vive ciò che sta alla base dello spettacolo portato da più di vent’anni sui palcoscenici del mondo da Paolo Nani: la ripetitività. L’originalità e la forza sta nel modo in cui l’indiscusso maestro del teatro fisico, ripropone la piccola storia diverse volte.
Lo spettacolo si ispira al libro dello scrittore francese Raymond Queneau, “Esercizi di Stile”, scritto nel 1947, dove una breve storia viene ripetuta novantanove volte in altrettanti stili letterari. La storia de “La Lettera” si ripete 15 volte con variazioni: all’indietro, con sorpresa, volgare, senza mani, et cetera e stilizzando con le sue superbe caricature il cinema muto, il circo, l’horror o il western.
Proprio come nel cinema muto, in cui ogni scena è preceduta da didascalie, l’attore presenta qui le micro storie con dei cartelli. Non parla, ma con i suoi gesti e con sguardi e movimenti cattura e sfonda la quarta parete rendendo lo spettatore complice e partecipe della storia. Sono soprattutto i suoi occhi che coinvolgono e i movimenti ipnotici, che appaiono facili ma presuppongono una potente preparazione fisica, che il Nani cinquantasettenne mostra, frutto della sua formazione circense, di clown, di attore-mimo, con importanti riferimenti come il ceco Bolek Polívka o l’Odin Teatret di Eugenio Barba.
Come un direttore d’orchestra dirige il tema de “La Lettera”, attraverso le sue variazioni modificandone ritmo e dinamica e facendo di un soggetto semplice, uno spettacolo ironico, perfetto dal punto di vista tecnico, che riesce a trasportare in mondi nuovi e in modo sempre nuovo attraverso la sua genuina forma teatrale, contagiando e facendo ridere di gusto.
Per informazioni Teatro Filodrammatici | Paolo Nani
Lo spettacolo è andato in scena dal 12 al 18 dicembre 2016 presso il Teatro Filodrammatici di Milano.