La Cenerentola
Il Teatro del Giglio di Lucca ha curato questo nuovo allestimento della Cenerentola rossiniana, portando in scena un omaggio all’artista, scenografo e illustratore Lele Luzzati, a dieci anni dalla sua scomparsa.
I costumi infatti sono quelli originali disegnati da Luzzati per una rappresentazione genovese del 1978 della Cenerentola; prima di ripresentarsi a noi oggi, sono stati restaurati con amorevole cura della Fondazione Cerratelli, figlia della stessa Sartoria Cerratelli che quasi 40 anni fa li ha realizzati insieme a Luzzati. Ma l’omaggio a Luzzati non si limita certo a questo.
Il regista Aldo Tarabella ha riunito attorno a questo progetto molti “amici di Lele”, come lui stesso li definisce, come lo scenografo Enrico Musenich che ha lavorato sull’intero progetto scenografico, mentre lo scenografo costruttore Elio Sanzogni omaggia lo stile luzzatiano nella realizzazione pittorica, oppure professionisti che parteciparano direttamente spettacolo del ’78, come Mario Audello che realizzò le parrucche e Santuzza Calì, allora assistente di Luzzati.
Grazie alla collaborazione di tutte queste figure si è arrivati a un risultato finale colorato, giocoso e squisitamente pittorico che richiama sì lo stile dell’artista Luzzati, ma vive benissimo in totale autonomia. E questo è senz’altro il modo vincente per omaggiare un grande artista.
Va inoltre sottolineato come questo stile sia particolarmente affine a un’opera come La Cenerentola di Rossini, un melodramma giocoso appunto. Cenerentola è una fiaba, ma è anche l’opera dei travestimenti: il principe si traveste da servo, mentre il servo prende il suo posto, il filosofo si traveste da mendicante e poi ovviamente c’è Cenerentola. E così vediamo come molti elementi scenici si “travestono” anch’essi, si adattano a questa tendenza al trasformismo della maggior parte dei personaggi dell’opera, come ad esempio un guardaroba che diventa una carrozza con tanto di ruote, o come l’intera scena che si trasfigura attraverso un fondale di tulle e per un momento sembra trasformarsi in un quadro.
Lo spettacolo è andato in scena l’8, il 10 e il 12 Febbraio 2017 al Teatro del Giglio di Lucca, e il 17 e il 19 Febbraio 2017 al Teatro Alighieri di Ravenna.