King
[Cura e guida del progetto: Leonardo Delogu | Interpreti: Emanuela De Cecco, Leonardo Delogu, Simone Evangelisti, Elena Cleonice Fecit, Helene Gautier, Francesco Michele Laterza, Sara Leghissa, Daria Menichetti, Luca Poncetta, Valerio Sirna, Davide Tidoni | Suono: Davide Tidoni | Luce: Luca Poncetta | Cura dell’allestimento: Strasse | Partecipazione alla visione: Emanuela De Cecco | Parole: Valerio Sirna, Sara Leghissa, Elena Cleonice Fecit, Helene Gautier, Arsenij Tarkovskij | Video: Francesca De Isabella, Nusha Viola Ghironi | Produzione: Strasse | Coproduzione: Armunia/Festival Inequilibrio]
Era una mattinata tiepida e lenta d’inizio giugno, il sole filtrava caldo tra le tapparelle disegnando ombre polverose sul giornale ed il mio caffè si raffreddava nella tazza nella tranquillità della colazione prolungata.
<<Pronto, ciao Fabio, sono Francesca, come va? Guarda ho proprio fretta, non posso stare molto al telefono: sai guidare in autostrada? Sei impegnato in questi giorni? Ho un lavoro da proporti>>. E’ iniziata così, con una scossa ed un risveglio entusiasta, la mia collaborazione a King, ultimo lavoro di Von Strasse diretto da Leonardo Delogu – spettacolo che, per sua propria natura, si propone di scuotere gli animi e frantumare certezze, svincolandosi dalla staticità dei concetti comuni di arte e bellezza, per indagare profondamente il rapporto uomo-paesaggio al di là delle sue configurazioni più rassicuranti. Si dipingono forme instabili ed evanescenti che, attingendo dal pozzo vivificante della relazione e dell’esperienza, ridefiniscono in maniera cangiante i temi dell’abitare e dell’appartenenza, dunque il perdersi, il vuoto, l’ascolto e la trasformazione. Documentare tutto questo con la fotografia è stata una sfida avvincente, ma, di più, la possibilità di vivere insieme alla comunità di danzatori il loro percorso di ricerca interno-esterno.
King è uno spettacolo che vede la luce dopo due anni di preparazione e si è articolato in tre momenti. King/Spiagge bianche nasce dall’assidua frequentazione degli abitanti e delle spiagge di Rosignano Solvay, in un ambiente in cui l’apparenza paradisiaca cela, invece, il terribile sfregio dell’uomo e dell’industria, poiché mare azzurro e spiagge bianche si devono ad un massiccio ed incontrollato inquinamento da bicarbonato. Di tale paesaggio ferito i ballerini esplorano la bellezza ambivalente e contradditoria e l’aberrazione, risolvendo il giudizio in simbolico gesto che non giudica, ma squarcia, in un turbinio senza posa di domande e nessuna soluzione.
A questa forte esperienza di condivisione con la comunità locale sono seguiti diciassette giorni di cammino meditativo per gli Appennini fino al Litorale adriatico – King/Cammino – una pausa per ritrarsi dal mondo e ricollegarsi con la natura e l’energia vitale degli elementi nella loro purezza elementare, quando i danzatori stessi diventano bosco e sole e linfa e vento, personalmente ed in comunità l’uno con l’altro.
A Santarcangelo di Romagna la conclusione – King/Echi – costruita in parallelo al cammino dalla giustapposizione di segni e tracce, orme del bosco e scritti raccolti via via, video, materiali sonori, riuniti in un mosaico che permette allo spettatore di includersi totalmente nel viaggio e partecipare al percorso poco indietro dalla linea principale – molto al di là di quanto solitamente è dato esperire e sperimentare.
Lo spettacolo ha debuttato il giorno 28 Giugno 2013 al Festival Inequilibrio a Castiglioncello ed è poi andato in scena dal 17 al 20 Luglio 2013 al Santarcangelo Festival 2013.
Articolo e Fotografie a cura di: Fabio Artese