Il Tiglio. Foto di famiglia senza madre
testo di Tommaso Urselli
con Massimiliano Speziani, Filippo Gessi, Teresa Timpano, regia di Massimiliano Speziani, Produzioni Speziani&Urselli/ScenaNuda/SpazioTertulliano.
Tiglio: una casa protetta con un nome che «sembra il paradiso», ma dove la sensazione più forte è quella di essere solamente prigionieri e «robot». Il padre del nostro spettacolo, in preda all’esasperazione, al Tiglio non riesce a fare a meno di mandare il figlio con disturbi psichici.
Noi spettatori assistiamo alla complicata separazione e al doloroso scontro tra genitore e figlio accanto a quel testimone ambiguo dell’assistente sociale, cui sono affidate le didascalie del testo.
La serie di incontri tra i due, in cui vediamo alternarsi turbolenta tenerezza, feroci incomprensioni, litigi, dialoghi beffardi e surreali, non può far altro che coinvolgerci emotivamente in queste due vite colme di emarginazione e quotidiane miserie fino all’epilogo, nel quale nessuna risposta è concessa.
Chi? Dove? Quando? Perché? ma soprattutto (Come) sarebbe possibile fornire un sostegno non invasivo in situazioni di tale disagio?
Gli interrogativi dopo Il Tiglio non potranno far altro che moltiplicarsi, e con essi innumerevoli spunti di riflessione.