Giulietta e Romeo
La musica sulla quale Fabrizio Monteverde ha creato la sua coreografia, è quella splendida del Romeo e Giulietta di Sergej Prokofiev, tratto dall’omonima tragedia di William Shakespeare. In origine in tre atti, la nuova versione che il Balletto di Roma presenta è suddivisa in due tranche, per una durata complessiva di due ore di spettacolo.
Due ore che si snodano sulla musica del compositore russo, la quale tratteggia, con energia ed espressività, situazioni e personaggi, seguendo fedelmente il dramma shakespeariano ed evidenziando con sfumature poetiche e liriche i passaggi più emotivamente coinvolgenti.
Il coreografo romano, rivisitando questo balletto, ambienta la sua versione della vicenda dei due amanti veronesi nell’Italia del sud degli anni ’50, dove due famiglie rivali si contrastano in un’atmosfera cupa e violenta.
Il titolo viene rovesciato: non più Romeo e Giulietta, ma Giulietta e Romeo. Questo perchè la protagonista femminile è il motore dominante di tutta l’opera, ma non solo: l’universo femminile in generale viene messo al centro del racconto. La passionalità di Giulietta, adolescente inquieta e capricciosa, ma anche l’autorità delle madri delle due famiglie, Montecchi e Capuleti. L’una fredda ed arcigna, l’altra indolente ed isterica.
E’ il matriarcato che impera e tesse odio e vendetta.
Romeo, di rimando, appare quasi timido e solitario, sopraffatto dalla risolutezza della compagna.
La scena è scarna e scura: un muro nero e mobile è l’elemento portante attorno a cui gravita lo spazio del palcoscenico, che è piazza, salone e tomba contemporaneamente.
In questo modo si esprime il forte senso drammaturgico di Monteverde, con grande efficacia e intensità, grazie anche al suo particolare modo di proporre la danza, che è graffiante, veloce, netta, con movimenti spigolosi e taglienti i quali si innestano però su una base quanto mai classica, che ancora si intravede e si intuisce in sottofondo.
Giulietta e Romeo è una delle produzioni di maggior successo del Balletto di Roma, qui riproposto con un cast ed un allestimento rinnovati. La compagnia è attualmente in tour in tutta Italia per portare nei teatri questo spettacolo dal successo ormai trentennale. Una coreografia che ha resistito al tempo. Che ha ancora un senso, perchè racconta in maniera cinematografica la storia d’amore e di morte che tutti conosciamo, confezionata però in un involucro nuovo, insolito e significativo, chiamiamolo “neorealista”. L’atmosfera coinvolge il pubblico e fa trapelare il messaggio intrinseco al dramma: dall’oscurità di uno stato d’animo collettivo, può germogliare un nuovo seme d’amore e di speranza.
In scena dal 23 al 26 Marzo 2017 al Teatro Carcano di Milano.