Duum
Uno spettacolo della compagnia Sonics | Produzione di Fanzia Verlicchi per Equipe Eventi
Creato e diretto da Alessandro Pietrolini | Di e con: Ileana Prudente, Claudio Bertolino, Viola Cappelli, Irene Chiarle, Giorgio Richetta, Micol Veglia, Lucio Rizzi, Federica Vaccaro, Antonio Villella | Testi e Regia: Alessandro Pietrolini e Antonio Villella | Macchine sceniche: Massimiliano Porrato | Luci ed effetti speciali: Niki Casalboni | Costumi: Ileana Prudente e Irene Chiarle
Il viaggio come cambiamento, crescita, arricchimento, ma anche scoperta di noi stessi. Un percorso di vita alla ricerca della saggezza, della “luce” interiore. È questo l’obiettivo che si pone questo spettacolo, che ci guida attraverso gli occhi dello stupore e della meraviglia. I Sonics, compagnia di acrobati e danzatori rigorosamente italiana, dopo la partecipazione alle olimpiadi di Torino ed il conseguente successo internazionale, tornano con una nuova avventura.
L’ispirazione di questo nuovo lavoro è il leggendario regno sotterraneo di Agartha, una terra mitologica spesso associata all’esoterismo o collegata al paradiso descritto dal buddismo tibetano. L’immaginazione narrativa si intreccia alla tecnica, alla plasticità ed al dinamismo dei corpi degli acrobati che raccontano la storia degli abitanti di questo luogo misterioso, che vivono a stretto contatto con la natura e le energie della Terra. “Duum” è il rumore del salto verso l’alto che questi esseri primordiali dovranno compiere per raggiungere la superficie. È il loro viaggio verso la salvezza, verso l’aria e la luce del Sole.
Le suggestioni visuali e gli effetti di luce raccontano i continui tentativi di scalata, a volte ironici, a volte poetici, in attesa di cogliere la giusta vibrazione, il segreto che permetterà loro di lasciare per sempre le viscere della Terra. Le grandi macchine presenti in scena, veri e propri monoliti d’acciaio, danno vita ad un susseguirsi di momenti contemplativi e carichi di adrenalina. Gli acrobati si avvalgono di diverse attrezzature, quali tessuti, corde e trapezi. Sembrano dotati di una potenza misteriosa che permette loro di volteggiare nell’aria con una semplicità assoluta. Durante la performance diventano tutt’uno con questi attrezzi e danzano a mezz’aria con movimenti fluidi e soavi, creando figure armoniose ed immagini collettive stupefacenti. A rendere ancora più suggestivo lo spettacolo i loro costumi tatuati che evocano una “seconda pelle” formatasi nel sottosuolo. Quello che trasmettono è pace, armonia, unione e solidarietà. Agharta diventa così, nella dimensione della creazione collettiva e della sperimentazione dei propri limiti fisici, la metafora di un viaggio interiore alla ricerca della felicità.
Per informazioni: http://www.sonics.it