Coppélia
Il Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli porta maestosamente in scena sul palcoscenico del Teatro Regio di Parma Coppélia, nella frizzante versione creata nel 1975 da Roland Petit, demiurgo del balletto del Novecento, per il Ballets de Marseille.
Questa versione, allegra come un varietà, non ha nulla in comune con l’originale del balletto messo in scena sulla musica di Léo Delibes all’Opéra di Parigi il 25 maggio 1870 dal coreografo Arthur Saint-Léon. Il libretto del balletto fu composto da Charles Nuitter, che trasse ispirazione da un racconto di Ernst Theodor Amadeus Hoffman, Der Sandmann del 1817, il quale con la sua innovativa ironia segnò il confine con la tradizione romantica del balletto.
L’amore è il filo conduttore della vicenda, ambientata nella belle époque e ha come protagonisti Coppélius innamorato di Swanilda, a sua volta innamorata di Franz, che s’invaghisce, scorgendola dalla finestra, di Coppélia, nient’altro se non una bambola–automa creata da Coppélius a immagine e somiglianza dell’amata Swanilda, che non corrisponde il suo amore.
La rilettura di Petit, elegante e spumeggiante, è divenuta un classico del Novecento, rinnovando il successo dell’originale, con momenti a tratti drammatici e a tratti umoristici. Questa versione andata in scena al Teatro dell’Opera di Roma nel 2015, viene ripresa anche al Teatro Regio di Parma da Luigi Bonino, custode ed erede del repertorio di Roland Petit.
Come Bonino racconta “Coppélia è un balletto moderno, perché anche se, Roland Petit l’ha creato nel 1975, l’ha spolverato di tutta la vecchia storia, Coppélius non è più un vecchio col bastone, gobbo, brutto, è un uomo affascinante ed elegante. La storia è molto moderna, attuale. Frizzante come lo champagne.”
E continua: “Roland Petit spoglia la Coppélia originale di tutti i cliché classici e ricolloca l’argomento in un’ambientazione moderna. Tra soldati galanti e giovani innamorate, spicca un Coppélius elegante e affascinante. Il momento del valzer che egli danza in coppia con la bambola Coppélia resta ancora oggi una straordinaria invenzione, delicata, giocosa, ironica: senza precedenti”.
L’avventurosa storia della ragazza dagli occhi di smalto, che fa rivivere l’avvincente legame tra donna-meccanica ed il suo inventore-demiurgo, è splendidamente interpretata dalla grazia maliziosa di Swanilda, Anbeta Toromani, affiancata dal forte carattere scenico del giovane Franz, Alessandro Macario e dall’insuperabile eleganza di Coppélius, brillantemente interpretato da Massimo Sorrentino.
Un tripudio di applausi non può che invadere il teatro e rendere omaggio allo splendido gioiello coreografico di Roland Petit, perfettamente ripreso da Luigi Bonino.
Lo spettacolo è andato in scena domenica 8 maggio 2016 al Teatro regio di Parma.