Preferirei di no

Le storie dei dodici professori che si opposero a Mussolini
Un grande fondale, un baule e dei parallelepipedi: questa è la scenografia che introduce lo spettacolo “Preferirei di no”, in scena al Teatro Arsenale di Milano. Una scenografia minimale, ridotta alla sostanza dei semplici oggetti scenici, per raccontare un difficile pezzo della storia italiana, sotto la regia di Valentina Colorni.
L’ 8 ottobre del 1931 Mussolini impose ai professori universitari l’obbligo di sottoscrivere un giuramento di fedeltà al fascismo. Soltanto dodici, su un migliaio di docenti ordinari, non si piegarono al volere del duce: Ernesto Buonaiuti, Mario Carrara, Gaetano De Sanctis, Giorgio Errera, Giorgio Levi Della Vida, Fabio Luzzatto, Piero Martinetti, Bartolo Nigrisoli, Francesco ed Edoardo Ruffini, Lionello Venturi e Vito Volterra.
Dodici uomini con idee, motivazioni e credo differenti, ma uniti tra loro dall’integrità dei loro ideali di libertà, dignità e coerenza. Andarono contro corrente, opponendosi all’idea generale dell’epoca, invece di seguire la via più facile indicata dal fascismo.
Dodici persone contro un colosso dal quale vennero schiacciati come mosche, che hanno lasciato ai posteri una grande lezione di vita e di lotta per i propri ideali.
Quattro gli attori in scena: Mario Ficarazzo, Lorena Nocera, Giovanni Di Piano e Francesco Oliva, che si calano nei panni, ogni volta differenti, di un docente o di un ufficiale e, armati di un pennarello nero, inseriscono note e firme sul fondale, per sancire nero su bianco la storia del popolo italiano e della lotta per la libertà.
Per maggiori informazioni: Teatro Arsenale