Alla mia età mi nascondo ancora per fumare

Algeri ai tempi nostri, siamo in un hammam nel giorno riservato alle donne. E’ un giorno particolare però, perché è in corso un evento drammatico: una delle ospiti viene reclamata all’esterno per essere “punita”. La sua colpa è quella di essere rimasta incinta senza il consenso della famiglia. Le donne allora decidono di unirsi contro la prepotenza di una società che le opprime e difendono la malcapitata barricandosi nell’edificio.
Si crea un’intimità̀ speciale tra queste donne arabe, che rivelano le loro speranze, i loro dolori, le loro rabbie. L’hammam è uno spazio riservato, protetto, dove ci si può̀ “spogliare” e confidare i segreti più̀ intimi. Si parla in maniera esplicita di sesso, religione e di attualità ma soprattutto si denuncia una condizione femminile umiliante. Le protagoniste hanno età, convinzioni religiose ed estrazioni sociali molto diverse, eppure le accomuna la stessa condizione di sub-alternità ad un mondo maschile patriarcale e repressivo: un’arretratezza che spesso si scontra con la modernità dei tempi.
La situazione è drammatica ed il finale non può che essere tragico, eppure tutta la rappresentazione è pervasa da una leggerezza che rende lo spettacolo addirittura divertente. Le bravissime attrici diventano delle macchiette, che ironizzando sulla loro situazione, fanno arrivare ancora più diretto un messaggio di denuncia civile e politica.
La forza del testo è proprio questa: mantenere l’incisività del messaggio usando un registro da commedia. L’autrice, Rayana, costretta ad usare uno pseudonimo per proteggersi dall’ira degli integralisti, ha sperimentato la condizione di cui si fa portavoce sulla propria pelle. Proprio in Francia dove vive (la modernissima Francia, che in tutta la pièce viene citata come terra promessa) è stata vittima di un’aggressione da parte di questi ultimi. Nonostante tutto lo spettacolo continua ad andare in scena e ha riscosso successo anche all’estero.
La versione italiana è curata dalla compagnia ATIR Teatro Ringhiera, diretta da Serena Sinigaglia. Lo spettacolo si basa sulla coralità: tutte e nove le protagoniste sono importanti allo stesso modo e spesso sono insieme in scena. E’ su questo che la regista ha puntato maggiormente. Il testo viene fuori da un allestimento semplice (non ci sono cambi di scena importanti) ed i monologhi sono enfatizzati soltanto dall’atmosfera creata dalle luci e dai vapori dell’hammam. Si è voluto tenere fede alla versione originale, dando spessore a quel testo che ha subito affascinato la regista, che lo descrive come “una storia vera, semplice, diretta, piena di vita e contraddizioni, e per questo, forse, anche più pericolosa”.
Per info: Teatro Ringhiera
Lo spettacolo è andato in scena il 17 ottobre 2014 al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino (FI) all’interno del Festival Intercity. Prossime repliche dal 21 ottobre al 2 novembre 2014 al Teatro Ringhiera di Milano.