Lisistrata

La nota Lisistrata di Aristofane è un’amara e piacevolissima commedia in cui la protagonista ateniese escogita, con il supporto di tutte le donne elleniche, uno stratagemma per porre termine alla lunga guerra del Peloponneso che tormenta la Grecia, attraverso lo sciopero del sesso e occupando l’Acropoli.
La Lisistrata di Stefano Artissunch nasce da un’idea laboratoriale per poi diventare uno spettacolo vero e proprio, con diverse attrici che si sono avvicendate nel ruolo di Lisistrata: non da ultima Gaia De Laurentiis. Il testo è una summa dei pensieri e delle espressioni dei diversi attori raccolti dal regista e veicolate come fosse il deus ex machina.
Al centro della scena una struttura di ferro, realizzata dallo stesso registra in collaborazione con lo scenografo Francesco Cappelli, disposta su tre piani bianchi, su cui si svolge la storia e che rappresenta l’Acropoli.
Lo scopo di Artissunch, che in un certo senso era anche quello del teatro antico, è quello di smuovere lo spettatore nelle sue pulsioni e nell’immaginario. Le vicende del Peloponneso si svolgono dirette dallo stesso Artissunch, che non è solo regista, ma anche attore/corifeo che tiene le redini dello spettacolo, come un burattinaio, spiegando e dialogando con il pubblico. In questo segue quello che avveniva nelle commedie di Aristofane, il quale aveva un rapporto diretto con lo spettatore, coinvolgendolo nella rappresentazione.
Elemento fondamentale della messa in scena, la presenza di fantocci, creati da Giuseppe Cordivani e di chiara ispirazione burtoniana. La scena è popolata da questi pupazzi, che rappresentano il coro delle donne e degli uomini e vengono manovrati da altri due attori, Stefano Tosoni e Davide Quintili, che impersonano anche altri personaggi della commedia, tra cui donne, coerentemente con l’uso aristofaneo di usare uomini per parti femminili.
Nella manipolazione di questi pupazzi, c’è un chiaro rimando anche alla tecnica giapponese del Bunraku, soprattutto all’inizio del secondo atto in cui tre figure vestite di nero smembrano un pupazzo soldato, la cui testa vola via nel buio della scena.
Lo spettacolo è un’ironica condanna alla guerra: dall’annoso conflitto ellenico agli odierni atti di guerra e terrorismo a cui siamo sottoposti. Lisistrata rappresenta la Eva che ha messo al mondo uomini capaci di farsi la guerra uni contro gli altri: Gaia De Laurentiis in piedi sul piano rialzato della scena con un’enorme gonna bianca sotto cui gli attori giocano con luci che s’accendono e spengono simulando la guerra in maniera amaramente giocosa.
La contemporaneità del testo permette al regista di chiudere lo spettacolo con le testimonianze di soldati in guerra, mentre la scena si trasforma in uno spazio popolato di croci. Uno spettacolo che riesce nell’intento di farti riflettere attraverso una satira che scava tra sorrisi e analogie con il mondo reale attuale.
Per maggiori informazioni: Teatro Carcano | Synergie Teatrali
Lo spettacolo è andato in scena dal 4 al 15 maggio 2016 presso il Teatro Carcano di Milano.