Leonardo Delogu (- = +)

La sottrazione dell’ego nei sentieri della frana
Dopo tre mesi dal Festival di Dro intervistiamo Leonardo Delogu, attore e danzatore dall’inclinazione fortemente sperimentale, equilibrista dell’indagine sull’azione, ricercatore e sperimentatore di spazi e interazioni in costante tensione con la qualità del fare.
A Dro abbiamo assistito ad un laboratorio al chiuso, spazio vuoto e bianco, estremamente asettico, perché questa scelta?
In realtà questa è stata una condizione obbligata, Camminare nella Frana è un laboratorio che doveva essere eseguito alle Marocche ma che poi si è dovuto dirottare verso la struttura della palestra pubblica di Dro per motivi sia metereologici che di sicurezza. L’indagine che mi interessa è orientata verso spazi aperti, territori di frana, prossimamente infatti saranno sviluppati incontri e sperimentazioni in panorami metropolitani milanesi, aree del terzo paesaggio, all’interno delle strade che costituiscono i sentieri del suburbano. Nel 2012 il laboratorio si fonderà con Strasse un’iniziativa in transito attraverso i luoghi dell’abbandono.
Su cosa si fonda la tua ricerca all’interno di questo laboratorio?
Qualità del fare, cerco di portare l’attore all’ascolto, mi interessa la percezione del silenzio prima dell’azione. Poca parola, solo quando è indispensabile. Desidero che l’attore si confronti con l’esperienza del fallimento, per allenare la sua consapevolezza verso la percezione della fine nei confronti sia di un suo personale gesto che all’interno di un’azione collettiva.
Cosa salvi dalla frana al termine di un laboratorio come questo?
Le tracce.
I prossimi appuntamenti?
Torino 16,17,18 Marzo 2012.
Articolo: Camilla Giannelli
Fotografie: Camilla Giannelli e Serena Pea