La Traviata

Teatro Municipale di Piacenza | Direttore: Pietro Rizzo – Regia: Rosetta Cucchi – Scene: Tiziano Santi – Costumi: Claudia Pernigotti – Luci: Andrea Ricci – Coreografia: Monica Casadei – Maestro del Coro: Stefano Colò | Violetta Valéry: Irina Lungu – Flora Bervoix: Milena Josipovic – Annina: Paola Santucci – Alfredo Germont: Giuseppe Varano – Giorgio Germont: Carlos Bergasa – Gastone, Visconte di Letorières: Stefano Consolini – Il Barone Douphol: Matteo Ferrara – Il Marchese d’Obigny: Valdis Jansons – Il Dottor Grenvil: Daniele Cusari – Giuseppe: Marco Gaspari – Domestico di Flora: Stefano Cescatti | Compagnia Artemis Danza – Coro Lirico Amadeus Fondazione Teatro Comunale di Modena – Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna | Produzione Fondazione Teatro Comunale di Modena in coproduzione con Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Comunale e Auditorium – Bolzano
Il Teatro Municipale di Piacenza porta in scena una rappresentazione innovativa dell’opera verdiana, nella quale lo stile prescelto è quello di una semplicità carica di simbolismo che impressiona per la capacità di arricchire il racconto senza snaturarlo.
In questa ottica l’intera scena diventa un teatro, con gallerie e loggioni, da cui assistere al drammatico intreccio di vita, amore e morte che La Traviata ci presenta.Ogni elemento si fa messaggio che racconta quello che le parole non possono dire. Il linguaggio dei fiori accompagna l’intera storia e le camelie permettono a Violetta di esprimere la propria interiorità.
Gli specchi non sono più riflessione della realtà e del presente ma si trasformano in pensieri, riflessioni sul futuro, prigioni di sogni e desideri. Il mondo reale si popola di personaggi celati da maschere che inabissano ogni certezza.La malattia e le pene d’amore che inesorabilmente si accaniscono sul corpo e sull’anima di Violetta sono amplificate dall’enorme albero che, insieme a lei, lentamente muore in una realtà rovesciata dove nulla è ciò che si desidera.
Il letto diventa l’essenza dell’esistenza, assumendo l’ambigua e antitetica valenza di talamo d’amore e giaciglio di morte.E questo allestimento de La Traviata in linguaggio minimalista e contemporaneo non fa altro che confermare la potenza di questo grande classico al di fuori di spazio e tempo.
Fotografie e articolo: Alessia Santambrogio