Io, mai niente con nessuno avevo fatto

Vincitore del Roma Fringe Festival 2013 e rappresentante italiano al New York Fringe Festival 2014, è uno spettacolo che parla di vita e di violenza, di gioia e disperazione, di diversità e tolleranza, di malattia e sopravvivenza. L’ambientazione è uno spaccato verista della Sicilia di fine anni ’80 intrisa di ignoranza, degrado morale e sociale: un universo popolare che amplifica il dramma vissuto dai protagonisti, dove la violenza e l’aggressività si scontrano con l’ingenuità dei giovani.
Sul palco tre personaggi, tre monologhi, tre umanità diverse messe in luce da altrettanti fari, finestre di emozioni e confessioni. Giovanni, il maschio della famiglia, Giovannino, Giovannella, è l’incarnazione dell’ingenuità e della passione allo stato puro, l’innocenza che supera l’ignoranza. Lui, che non ha mai fatto niente con nessuno, vede il mondo come uno spartito di note su cui danzare ed il suo cuore batte solo per Giuseppe, l’insegnante di ballo. Rosaria, cugina di Giovanni, rappresenta la figura complementare per la sua vita: sorella, fidanzata, madre e figlia. È una matrona sul palcoscenico: la lunga chioma bruna e le forme generose sottolineano un carattere arrabbiato e insieme dolce. Il terzo personaggio è Giuseppe, virile e ambiguo maestro di ballo di Rosaria e oggetto dell’amore di Giovanni. Si porta sulle spalle una storia perversa di incesto e violenza, un passato che grava tuttora sulla sua anima.
Interiorità dilaniate e ridotte a brandelli, dalla foga feroce di violenze perpetuate da carnefici che a loro volta non sono che vittime. E l’AIDS, come una serpe si insinua subdola fra segreti inconfessati. In tutto questo, Giovanni è l’unico capace di sopportare un tale peso senza sentirne addosso la pressione, riscattandosi attraverso i corpi e le anime dilaniate di Rosaria e Giuseppe. Egli rappresenta l’istinto alla vita, oltre la malattia, oltre il male.
Lo spettacolo è interamente costruito sull’alternarsi delle confessioni dei tre personaggi: gli attori, fatta eccezione per la scena iniziale, non si toccano mai. Scarna ed essenziale la scenografia: una cassapanca scura sul fondale si svuota nel corso delle confessioni dei protagonisti, è uno scrigno dove sono custoditi i ricordi belli e brutti. Il linguaggio pur in dialetto siciliano stretto, è semplice e diretto, ogni parola riesce a cogliere il segno.
Sogni giovanili, omosessualità, violenza, AIDS, rabbia, passione, temi sempre attuali che vengono affrontati, attraverso personaggi che troppo spesso vengono stereotipati e commercializzati. I tre attori però riescono a tirar fuori la loro parte più intima, quella in cui sono custoditi sogni, paure, amori, rabbie. E lo fanno senza sconti, esibendo i loro corpi e offrendo le loro anime nude al pubblico.
Per maggiori informazioni: Vuccirìa Teatro
Una produzione Vuccìria Teatro | Regia e drammaturgia: Joele Anastasi | Interpreti: Joele Anastasi, Enrico Sortino, Federica Carrubba Toscano | Aiuto-regia: Nicole Calligaris| Costumi: Giulio Villaggio | Distribuzione: Razmataz | Fringe Festival 2013
Una produzione Vuccìria Teatro | Regia e drammaturgia: Joele Anastasi | Interpreti: Joele Anastasi, Enrico Sortino, Federica Carrubba Toscano | Aiuto-regia: Nicole Calligaris| Costumi: Giulio Villaggio | Distribuzione: Razmataz | Fringe Festival 2013