Invito all’amato – Dialoghi e danze con i Dervisci di Konya

I diretti discendenti di Jalāl al-Dīn Rūmī detto Mevlana, il mistico fondatore dell’ordine islamico dei monaci Sufi, incantano con i loro volteggi perfetti. Conosciuti col nome di Dervisci “ruotanti”, eseguono quella che è la loro danza rituale. Non si tratta però di una vera e propria danza, ma di un rituale di meditazione. Attraverso la pratica dello ‘Dhikr’ (ricordo di Dio), basata sulla ripetizione dei Nomi Divini, e la danza circolare che li fa entrare in uno stato di trance, i Dervisci ricercano una connessione diretta con Dio.
Il Sufi definisce Dio “l’Amato” e tutta la danza è una dichiarazione di amore universale. Arte e spiritualità si uniscono, in quello che più che uno spettacolo è una celebrazione religiosa. I danzatori sono accompagnati dall’esecuzione di musiche tradizionali e canti. Gli spettatori sono immersi in un’atmosfera che valica i confini di etnie o religioni.
La finalità dell’evento – da comunicato stampa – è “Riportare l’attenzione sull’Amore di Dio e sull’amore per il prossimo tramite l’arte e la musica. In questi tempi di tragiche violenze e persecuzioni è infatti necessario preservare l’autenticità e l’importanza della vocazione spirituale, del dialogo fraterno e della pace interiore nelle tre religioni che si rifanno al monoteismo di Abramo”.
Al di là della religione, essere testimoni di questo avvenimento è davvero emozionante. La spiritualità e la pace che riescono a trasmettere i Dervisci fa viaggiare nei lontani territori della Turchia, in tempi ormai dimenticati.
Ogni passo è preciso e ben ponderato, l’equilibrio è perfetto, così come i cerchi che si creano con le gonne bianche. Eppure sembra che niente sia stato coreografato, tutto viene dall’istinto, dalla meditazione. Non a caso l’UNESCO ha riconosciuto questa pratica, eredità diretta di Mevlana, quale “Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’Umanità”.
Lo spettacolo è andato in scena il 23 settembre 2014 al Teatro Argentina di Roma, il 24 settembre nelle sale del Vaticano, il 25-26 settembre presso l’Università La Sapienza di Roma.