Intervista a Luca Franzetti | Armi di Costruzione di massa

Figlio e fratello di musicisti, come facilmente prevedibile Luca Franzetti si avvicina a sua volta alla musica e a 18 anni inizia a suonare il violoncello in orchestra, intraprendendo una carriera “normale”, in cui il rapporto tra il musicista e il pubblico è “a senso unico”, in cui si suona per divertire, per divertirsi e -anche- per appagare la propria vanità.
Nel 2009, su invito di Abbado, Franzetti a Caracas conoscerà El Sistema di José Antonio Abreu, modello di educazione musicale pubblica gratuita, per bambini che vivono situazioni economiche e sociali disagiate, scoprendo definitivamente che suonare per suonare, essere “il bravo musicista” non gli basta, non gli è bastato mai. Qui Luca insegna la musica ai bambini dei barrios e questa esperienza cambierà profondamente il suo lavoro e la sua percezione del mondo e della musica.
Luca definisce l’esperienza in Venezuela uno shock tremendo, viene fortemente scosso da un concerto diretto da Gustavo Dudamel, orchestra e 3 cori di cui uno formato da ciechi ed il Coro de Manos Blancas, formato da sordomuti che cantano con il linguaggio dei segni creando “onde di mani che cominciano a girare insieme alla musica… l’Inno alla gioia…”.
Luca mi racconta di emozioni profonde ed importanti che gli rivelano la forza incredibile della musica, che da quel momento per lui diventa un veicolo per cercare se stesso e per restituire tutto ciò che impara e scopre attraverso la musica stessa.
Dal 2010 porta la musica in Palestina, e pianifica progetti umanitari in Sud Africa ed in Sud America. L’insegnamento dell’ arte in località dove le famiglie ed i bambini vivono in condizioni disagiate o disperate può davvero fare la differenza, la musica e la cultura sono un motore potentissimo.
Luca definisce i suoi allievi, bambini palestinesi con i violini in mano, come “Armi di costruzione di massa”.
“La musica è il mezzo più bello che c’è, ma non è il fine. Più vai avanti a suonare più ti rendi conto che dentro la musica ci sei tu. Cercare dentro di te quello che è scritto nel più profondo, è quello che è scritto dentro a tutti gli uomini.”
Il simbolo a cui Luca Franzetti ama ispirarsi è il Don Quijote, personaggio da lui stesso definito “cristico”, coraggioso e libero che vive e muore per un ideale nobile e giusto “vive in Re minore ma muore in Re maggiore”. Luca parla di un’orchestra come della società ideale, nella quale la ricchezza dell’unione di voci differenti è l’unico modo per raggiungere l’ Armonia.
Per maggiori informazioni: Luca Franzetti
Il prossimo evento cui sarà possibile ascoltare Franzetti in concerto sarà sabato 21 febbraio 2015 presso il Palacongressi “Marina e Marcello Salina” Primavera in Musica 2015, 11° edizione. Violoncello: Luca Franzetti | Orchestra Filarmonica Italiana di Milano | Direttore: Alessandro Maria Carnelli | Musiche di R. Schumann, J. Brahms.