Il barbiere di Siviglia

Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini va in scena con grande successo al Teatro Regio di Parma nell’allestimento creato nel 2005 da Beppe De Tomasi, di cui Renato Bonajuto riprende la regia, con le scene di Poppi Ranchetti, i costumi di Artemio Cabassi e le luci di Andrea Borelli.
Composta per il Teatro Argentina di Roma nel 1816 in tempi record – si racconta in soli quindici giorni – l’opera è ispirata alla commedia Le Barbier de Séville ou La prècaution inutile di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais, già messa in musica trentaquattro anni prima da Giovanni Paisiello. Forse proprio ai pregiudizi dei fedeli sostenitori di Paisiello – per rispetto del quale l’opera andò in scena con un titolo diverso, Almaviva, o sia l’inutile precauzione – si devono le accese contestazioni che la accolsero al debutto la sera del 20 febbraio. Il fallimento durò però un solo giorno: già dopo la prima, il successo dell’opera crebbe vorticosamente e nel giro di pochi anni fu rappresentata in tutta Europa. La fortuna, al contrario, non ha mai conosciuto arresti, superando indenne i cambiamenti delle mode, la crisi dell’opera buffa e l’oblio di gran parte del repertorio rossiniano a metà Ottocento, decretando Il barbiere di Siviglia l’opera del genere buffo più conosciuta e rappresentata.
Plauso alla regia elegante e spumeggiante di Beppe Tomasi e all’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna che, sotto la direzione musicale di Alessandro D’Agostini, sa rendere in modo molto coinvolgente ed ammiccante questo Barbiere di Siviglia.
Lo spettacolo è andato in scena dal 22 al 31 marzo 2019 al Teatro Regio di Parma.