Francesco Tarantino | L’arte prima del suono

Quello del liutaio è un mestiere antico e complesso. Violino, Viola, Violoncello sono strumenti costruiti con estrema precisione la cui lavorazione implica grande tenacia e senso estetico. Francesco Tarantino è detentore di questa sapienza e con grande generosità mi svela, nel suo studio di Milano, i segreti del suo lavoro.
Entrando, noto subito una grande quantità di oggetti sparsi sulle superfici di lavoro e disposti in apparente disordine su scaffali e supporti a muro. Sui ripiani sono allineati barattoli e contenitori di diverse forme e misure con all’interno liquidi e polveri coloranti fra cui la curcuma che verrà incorporata nella vernice per conferire sfumature di giallo.
Successivamente Francesco mi mostra il suo studio ed alcuni attrezzi di cui si serve per lavorare. Lavora al buio con l’ausilio di due faretti: la luce scivola sulle curve del legno guidando i gesti esperti che modellano pazientemente lo strumento fino a raggiungere un perfetto equilibrio di proporzioni e simmetrie. Durante gli scatti colgo il silenzio della sonata in sottofondo e la precisione millimetrica con la quale i gesti vengono ripetuti infinite volte costruendo precisi equilibri necessari a produrre una voce armoniosa.
Mentre lavora, Francesco mi parla del suo rapporto con la musica che è parte della sua vita in modi differenti. La sua seconda attività, infatti, è il canto a cappella; Clam Chowder e Chanson d’Aube sono i due cori da camera con cui si esibisce in eventi e concorsi nazionali e internazionali.
Francesco è custode di una funzione sempre più minacciata dalla produzione su larga scala priva di controlli qualitativi. Pazienza, dedizione minuta, originalità di soluzioni sono merce rara e difficile da fare apprezzare in un mondo frettoloso e distratto da innumerevoli sollecitazioni di impiego e svago tecnologico. Il gesto artigianale si perde in questo magma.
Il personaggio di Francesco Tarantino mi ha davvero affascinata. Il valore del suo lavoro arricchito da un’esistenza dedicata all’indagine del linguaggio musicale mi spinge a definire la sua figura: un artista a tutti gli effetti.