Afterhours-carroponte

Mi immergo nell’industriale atmosfera del Carroponte per una delle ultime date del tour di Padania, ultimo album degli Afterhours, nei negozi ormai da più di cinque mesi.
Il concerto si apre con Metamorfosi. Seguono una ventina di brani rappresentativi di tutto il repertorio della band, arricchiti da reading e featuring con personaggi del calibro di Vasco Brondi (Luci della centrale elettrica), Alberto Ferrari (Verdena) ed Elio Germano.
«Padania è uno stato della mente e dell’anima, il desiderio di cambiare la propria vita e il proprio destino. È un’aspirazione così forte che diventa un’ossessione, tale da far dimenticare i motivi per i quali si sta combattendo, che spinge a realizzare tutto, tranne se stessi» ci aveva raccontato Manuel Agnelli, che ora, sul grande palco, canta accompagnato dalla folla in delirio:
«Puoi quasi averlo, sai?
Tu puoi quasi averlo, sai?
Tu puoi quasi averlo, sai?
Ma non ricordi cos’è che vuoi»
Lo spettacolo non può che consumarsi rapidamente: un concerto carico di adrenalina con ben tre encore. Il loro carisma e la loro vitalità lasciano incollati i fan alle transenne per tutto il tempo: Milano ha un pubblico esigente, ma gli Afterhours, come sempre, sono riusciti a stupirlo in un’indimenticabile performance mozzafiato.
Foto e articolo Alessandra Di Gregorio